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RICORDARE MARIO DE CARO

 

 

 

L’ECLETTICO artista,

il caro istrione amastratino

Durante gli interventi dei vari relatori, una parte del gruppo folklorico "Amastra" ha egregiamente interpretato entrambe le canzoni che Mario aveva scritto in vita.

Il gruppo, sicuramente, farà sentire, in altre occasioni le due composizioni proprio perchè raccontano momenti di vita sociale di un lontano passato. Un esempio di storia, un esempio di cultura in musica.

"A festa ru ddappu"

 e

" A la sciumara"

 

 

Il profilo di Mario De Caro scritto da Tatà Lo Iacono letto da Sebastiano Insinga

 

ALCUNE IMMAGINI

 

 

Clicca sull'immagine per vedere il filmato

Mario De Caro era un personaggio, un autorevole personaggio del mondo artistico. Ogni suo discorso era un momento teatrale di grande fascino perché estemporaneo, ricco di estrosità e fantasia. Il teatro, la sua passione; il teatro mimico di Mario era “la scuola”per chi gli era accanto; il teatro di Mario si svolgeva anche dietro le quinte: utile carica destinata agli attori in erba.

Mario stava bene tra la gente, tra gli amici, tra la gente comune. L’operaio e il Magistrato erano, insieme, sinonimo di amicizia. Con la complicità del cugino Aldo, Mario cancellava la noia con le sue comparse estemporanee divertentissime: questo era Mario.

Mario si caratterizzava non solo per le sue capacità artistico-teatrali con una personalità e carisma straordinarie, ma sviluppava il suo talento eclettico scrivendo. Sono suoi i testi di alcuni sketch teatrali che pochi conoscono

 I personaggi che lo affiancavano (riconoscibili dalle foto guardando il filmato) erano compagni di burle, complici di accettabili scherzi. Le sfilate di carnevale a Mistretta senza Mario e la sua piccola compagnia mascherata era come giocare a scacchi senza il RE.  

 

Da attore comico/drammatico a conduttore elegante, ponderato, dal fare pacato, dal linguaggio sciolto e comprensibile. Un altro personaggio, un altro esempio di ecletticità.I

Mario autore. Ha scritto il testo della canzone “A festa ru dappu” musicato da L. Vranca cantato e sceneggiato dal gruppo folklorico “Amastra”.

Ha inoltre scritto il testo della canzone “A la sciumara” anchessa musicata da L. Vranca cantata dal gruppo Folklorico “Amastra”

 

 

 

 

 

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