P R E S E P I O   V I V E N T E   2013

Finale 7 gennaio 2014

Un appuntamento desiderato per le festività natalizie nella nostra realtà. Finale, dunque,  ha dato vita alla prima edizione del Presepio vivente. Il dono dell’incarnazione raccontato con semplicità da un gruppo di giovani attori in erba incoraggiati e affascinati da alcuni veterani che li hanno condotti e guidati nella comprensione dei magici momenti della natività, ha fatto breccia nel cuore degli abitanti.   

La rievocazione storica della nascita di Gesù ambientata nella via L. Einaudi, ha avuto inizio con la costruzione della capanna ed altri angoli suggestivi costruiti con materiale riciclato. Una capanna misera e, per un certo aspetto, strana, dava l’idea della povertà, quella povertà dove Gesù è nato per insegnarci ad amare l’umiltà e la mitezza. La Madonna e San Giuseppe (Michele Bontempo e Stefania Giambelluca) con i loro gesti ed espressioni amorevoli verso Gesù, impersonato dalla piccola Matilde Polizzotto, sprizzavano tenerezza. Una scena commovente che alimentava la sensibilità dei presenti attratti dalla tenera espressione della mamma verso il suo bambino.
Il Presepio vivente ha rappresentato un momento di unione e di collaborazione tra il Comune di Pollina, alcune Associazioni e gestori di attività della comunità finalese. Non sono mancati i volontari che si sono adoperati affinchè l’iniziativa assumesse il significato religioso e artistico che ha dato modo di riscoprire alcuni “gioielli”, purtroppo dimenticati, dell’arte artigiana che ha dovuto soccombere per il sopravvento della moderna tecnologia. L’immenso patrimonio degli antichi mestieri, grazie al Presepio, ha preso vita. U scarparu (il calzolaio), un ruolo interpretato dal Sig. Giorgio Parisi che è stato protagonista del mestiere fino a poco tempo fa. U furgiaru, un ruolo interpretato dai giovani volontari Marco Di Noto e Marco Biundo i quali si sono immedesimati dopo la spiegazione dell’uso degli strumenti di lavoro da parte del vero artigiano Peppino Vitrano che ha messo a disposizione attrezzi utilizzati alla fine dell’’800. U cannistraru, interpretato da Giuliano Di Noto, un virtuoso contadino dalle capacità manuali ineguagliabili, ha dimostrato come si costruivano le ceste di svariate forme e grandezze ed altri strumenti di lavoro quali esempi di storia della vita contadina (vedi dedica)). Tre quadri che, insieme ad altri strumenti di lavoro del passato, hanno rappresentato un piccolo museo etnologico patrimonio di conoscenze e di abilità relativi ai singoli mestieri.

Non sono mancati gli animali come l’asino, le pecore, il fagiano, le oche, il pavone ed altri animali (messi a disposizione dai sigg. Salvatore Cassata e Giuseppe Giambelluca), che hanno sempre fatto parte della vita quotidiana di un tempo divenuti, ormai, rarità. A questo bisogna aggiungere i costumi d’epoca che gli ”attori” hanno indossato nelle varie scene. Tutto questo ha arricchito di significato l’effetto scenografico che ha attratto l’attenzione dei bambini entusiasmandoli proprio perchè non avevano mai visto una simile ambientazione.   

Giorno 27 le sorprendenti suore minori di San Francesco, provenienti dallo splendido convento di Tusa, hanno intonato, con assoluta semplicità, alcuni canti di Natale davanti alla scena della Natività.

Giorno 29 si è esibito il coro dei bambini della Scuola dell’infanzia di Finale preparati da Giovanna Garbo e, nel pomeriggio, il coro junior della Parrocchia di Finale guidato da Rosalba Provenzano, Giusy Patti, Lombardo Francesca, Massimiliano Bagarella. Il gruppo è stato accompagnato, inoltre, da Giuseppe Vranca, Gabriele Vranca e da Maria Concetta Liberti.   

Il 6 gennaio grande evento dell'arrivo dei Re Magi. Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, interpretati dai sigg. Santi Vitrano, Mario Rocca e Michele Bontempo. I personaggi, accompagnati dal coro junior della Parrocchia (già presenti giorno 29),  hanno attraversato, con i loro splendidi cavalli,  le strade cittadine per giungere alla capanna e offrire i doni al Bambino Gesù, all'interno del presepe vivente. Una scena coinvolgente, spettacolare e artistica che ha chiuso l’evento di una rappresentazione scenica suggestiva costruita per ambientare la vicenda della natività. I regali per i bambini e, per i grandi, degustazione dei “cudduruna” (frittelle) accompagnati da un buon bicchiere di ponce a base di vino, hanno completato un momento altamente socializzante.    

A conclusione di quanto scritto credo sia doveroso sottolineare le capacità organizzative della ideatrice-regista del progetto “Natività”, Nina Kalinovà (nella foto) un’immigrata proveniente dalla Slovacchia splendidamente integrata nella nostra comunità; una professionista-fotografa artista dell’immagine che fissa come fossero quadri artistici: ogni clic ha una storia da raccontare.

Capacità, queste, che ha messo a disposizione della comunità anche in questa occasione che ha reso commovente e coinvolgente il quadro della Natività e gli altri angoli trasformando in arte la storia della nascita di Gesù.

Iniziative come queste meritano di essere incoraggiate e sostenute perché sono esempi di partecipazione e di coinvolgimento di buona parte della comunità. E’ davvero meritorio che ci sia qualcuno che ha l’energia e la voglia di combattere contro l’indifferenza e l’accidia che alimenta l’apatia e ostacola la volontà di azione rallentando l’esercizio della virtù fino alla passività. Dunque, esprimere compiacimento e complimentarsi con Nina e  con quanti hanno partecipato alla realizzazione del progetto, è doveroso, un dovere che, ne sono sicuro, aprirà le porte alla continuità.   

Lucio Vranca

LE IMMAGINI

Le immagini di giorno 24/12/2013

Le immagini di giorno 27/12/2013

Le immagini di giorno 29/12/2013

Le immagini di giorno 6/01/2014

ELENCO PARTECIPANTI E COLLABORATORI

Articolo pubblicato da cefalunews

Articolo pubblicato da Madonielive