Finale 15 settembre 2013
Sabato
14 settembre nei locali dell’Ass.C.R.”L’Approdo”
ho avuto il coraggio di presentare la mia quinta
pubblicazione, “Tracce di memoria”: un libro,
secondo me, destinato a rimanere in famiglia
ma che è diventato libro di tutti,
della comunità.
Dire che emozionarsi è
poco, “è cosa giusta”. L’emozione è scaturita
dagli interventi dei vari validissimi relatori che
hanno fotografato con efficacia il contenuto del
libro gratificandomi come non mai.
Sapevo già della
preparazione dei relatori, conoscevo le loro
capacità, ho vissuto con loro, nel lontano e recente
passato, preziosi momenti di crescita culturale, ma
non immaginavo di trovarmi di fronte all’esaltazione
delle mie doti che qualcuno ha definito virtù. I
vari interventi hanno posto l’accento
sull’importanza didattico-culturale del contenuto
del libro al quale avevo dato poco valore, forse
perché non l’avevo capito, forse perché l’avevo
sottovalutato... È chiaro che i ringraziamenti
doverosi da parte mia sono arrivati puntualmente,
ma, sinceramente devo dire che le adulazioni e
l’incoraggiamento a continuare a scrivere mi hanno
messo in difficoltà perché non ho mai definito
valide le mie capacità di “scrittore” o di “poeta”.
Termini grossissimi che non mi appartengono.
Il mio voleva e vuole
essere un contributo, intriso di semplicità, alla
crescita storico-culturale delle comunità che mi
hanno visto crescere. Un contributo di piccola
storia in rime, un libro (come ho detto durante il
mio intervento) di poesie storiche atte a ricordare
i momenti felici e grigi della mia esistenza retta
da tre pilastri sui quali ho costruito la mia
ragione di vita: la famiglia, la musica, l’amicizia.
Il contenuto del libro
raccoglie numerose dediche poetiche scritte per
descrivere personaggi, avvenimenti storici, fatti di
natura artistica, per esaltare le bellezze
architettoniche e paesaggistiche dei luoghi dove ho
vissuto e - durante l’attività lavorativa - per
arricchire e rispettare alcune attività didattiche
teatrali: in questi casi gli alunni sono stati
protagonisti.
La cerimonia si è svolta
alla presenza dei miei familiari, di numerosi soci
dell’Associazione che mi ha ospitato, di alcuni
amici dell’”Allegra compagnia”e altri,
che hanno portato il calore della mia amata
Mistretta. Erano presenti, infatti, con le
rispettive consorti, Michele Accidente, il
Prof. Peppino Mazzara, Dino
Porrazzo e l’artista Liria Ribaudo. Il
carissimo amico d’infanzia Peppino, ha letto alcune
locuzioni ognuna delle quali ha rappresentato e
rappresenta momenti esaltanti della nostra e della
comune amicizia dell’intero gruppo: un collante
colmo d’affetto che ha seguito il percorso della
nostra vita. Commovente è stata la presenza di
Mario Lutri Presidente della Società Operaia di
Mistretta. Mario, vicecapobanda e trombettista del
corpo bandistico “Città di Mistretta”, è
sempre stato l’icona, il personaggio
emblematico dei musicisti mistrettesi e dell’arte
della recitazione durante la quale sprigiona la sua
incommensurabile simpatia.
Sono stato trascinato
dall’emozione nel momento in cui mi è stata dedicata
una targa ricordo consegnatami dal Segretario
dell’Associazione “L’approdo” Piero Musotto a
nome della stessa Associazione. La dedica del
Vicepresidente Antonio Giordano dal titolo “Piccolo
Grande uomo”, è stata una lettura intrisa
d’affetto, amicizia; un forte abbraccio morale che
ha scosso i miei sentimenti. Antonio ha aggiunto
che “La presentazione di questo libro è la
prova che il nostro sodalizio non è solamente
un’Associazione ricreativa, ma anche culturale”.
In quanto agli
interventi devo dire che ho fatto uno sforzo
disumano per trattenere la commozione.
-
Antonella Cancila,
collega e amica oggi Dirigente Scolastico, ha
condotto egregiamente l’incontro con interventi di
alto valore morale, sociale e umano. Antonella ha
esordito paragonando il caleidoscopio al contenuto
del libro che muta colore e forma, senza mai
ripetersi. “Il libro - ha detto il Dirigente
– è un dono narrato e recitato in cui si
conservano e si affidano alla memoria ricordi da
custodire con zelo e d’affidare ai nostri giovani...
Un libro non inventato dalla fantasia ma dettato
dal cuore... ”.
Espressioni, queste, che
mi hanno intenerito, stimolato ed esortato a
continuare a scrivere non per noi ma per le nuove
generazioni.(leggi
la sintesi della relazione qui accanto pubblicata).
-
Il
Presidente dell’Ass.C.R. L’Approdo Paolo
Polizzotto, dopo aver fatto gli onori di casa
salutando tutti gli intervenuti, ha letto la
presentazione del libro. Le sue parole rispecchiano,
esattamente e in estrema sintesi, la mia personalità
e il fine che volevo raggiungere. L’eleganza
nell’esprimere il suo pensiero mi ha fatto capire
quanto sia alta la sua qualità morale che si lega
indissolubilmente alla capacità di giudicare ed
esprimere sentimenti di soddisfazione.
-
L’ex
collega e amica Rosalia Musotto, durante il
suo intervento, ha ritenuto opportuno evidenziare “...
l’attenzione e la sensibilità verso l’ambiente -
ed ha aggiunto che - la poesia”Non provarci mai
più”- che ha letto - è
una chiara dimostrazione di questa forma di rispetto
verso le meraviglie della natura”.
-
L’On.
Magda Culotta Sindaco del Comune di Pollina,
mia ex alunna, mi ha onorato affermando che “Il
testo rappresenta, per la nostra comunità, un valore
aggiunto perché fa parte della sua storia ma anche
della nostra storia personale. Ognuno di noi –
ha detto - s’identifica in
una composizione”.
-
Non
poteva mancare un caro e simpatico ricordo del
passato che il Dr Sebastiano Insinga (amico
d’infanzia) ha descritto dicendo “... la mente mi
porta a rimembrare il tempo quando indossavamo i
calzoni corti e giocavamo con giochi senza
giocattoli. Il vero talento - ha aggiunto –
non si esprime solo in un campo dell’arte. Le poesie
di Lucio, con finalità didattiche, non sono altro
che arte applicata all’insegnamento... - e ha
concluso dicendo - I
talenti che si posseggono, chi ce l’ha come te, non
li deve nascondere”.
-
Il
Presidente del Consiglio del Comune di Pollina
Alfredo Cassataro, visibilmente emozionato,
ponendo l’accento su una parte del mio intervento
dove affermavo che la storia e la cultura di un
paese si costruiscono come si edifica una casa..mattone
su mattone.. ha voluto simpaticamente
intervenire dicendo che “Se
il libro è un mattoncino utile a costruire un
castello di cultura certamente Lucio dovrebbe essere
il muratore”.
-
Il
Prof. Mazzara (già citato) dopo la lettura di
alcune locuzioni e una dedica in rima, mi ha
consegnato una targa a nome di un gruppo di amici
dell’Allegra compagnia sulla quale si legge
la seguente scritta: “I
veri amici sono quelli che anche da lontano si fanno
sentire vicini”.
Non poteva esserci frase
più azzeccata e significativa, per chi crede nel
grande valore dell’amicizia.
Per concludere .
Un gigantesco grazie diretto a
tutti lo voglio
ripetere insieme al messaggio scritto alla fine del
libro che recita “...si può
costruire una vita con semplicità e con la
consapevolezza che i valori umani devono essere
coltivati e praticati con la guida del cuore, con il
sorriso e con l’amore che è il vero “pilota” della
vita.
Lucio Vranca |