Mistretta 1 dicembre 2018
MISTRETTA, Premio internazionale “Giuseppe Cocchiara”
2018 per gli studi Demo-Etno-Antropologigi - V
Edizione.
Premio conferito al Chia.mo Prof. Pietro Luigi
Clemente Professore Ordinario di Antropologia
Culturale presso l’Università di Firenze.
L’eccellente organizzazione del centro studi del
gruppo “Amastra”, è stata coordinata dal Prof. Mario
Atzori, Presidente della Consulta Scientifica
F.I.T.P.
Luogo dell’evento: Cine Teatro “Odeon” di Mistretta.
Per sottolineare alcuni momenti dell’incontro
mattutino, ho scelto tre canzoni eseguite da gruppo
“Amastra”: “Giochi d’infanzia”,” A-ttia luntanu”(per
la quale ringrazio i dirigenti dell’Associazione
organizzatrice) e “Lamentu di un servu ad un
Santu Crucifissu”.
GIOCHI D’INFANZIA: un canto che racconta
momenti ludici di un lontano passato
Quando non c'erano ancora la televisione, la radio, i cellulari,
i social network ; quando
i giocattoli erano frutto della fantasia; quando,
per necessità, le ragazzine imparavano a cucire, a
ricamare, a rappezzare gli indumenti logorati
dall’uso, altri ragazzi riuscivano a trascorrere
buona parte del loro tempo tenendo in esercizio la
mente con giochi di gruppo, di società, individuali,
esercitando giochi intelligenti. Il gruppo “Amastra”
dimostra quanto detto.
“A-TTIA LUNTANO”: un canto scritto nel 1996
che ho voluto dedicare agli emigrati per ricordare
il dramma del fenomeno migratorio che ha umiliato e
devastato molte famiglie. Il fenomeno ha avuto
inizio nel 1861 con l’Unità d’Italia.
Il secondo momento di
forte emigrazione all'estero, è avvenuto tra la fine
della seconda guerra mondiale
(1945) e gli anni settanta.
Il gruppo Amastra, grazie alla splendida voce di Chiara Martino,
ha messo in scena ed interpretato la mia
composizione in modo eccellente tanto da emozionare
fino alle lacrime. Pertanto ringrazio i dirigenti del gruppo Patrizia De Caro e Angelo
Scolaro per la scelta e la gratificazione.
“LEMENTU DI UN SERVO AD UN SANTU CRUCIFISSU” : Un canto il
cui testo è stato
scritto da un anonimo.
Il testo è quello da cui Modugno ha ricavato il
brano "Malarazza". Si tratta di un “lamento”
in dialetto
siciliano di un poeta anonimo.
Dopo Modugno questo brano
è stato registrato e portato all'attenzione del
pubblico in diverse versioni e da diversi gruppi di
musica etnica, tra questi è giusto citare il gruppo
“Amastra” di Mistretta.
Lucio Vranca
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