GIOCHI
D'INFANZIA
Quando non
c'erano ancora la televisione e la radio; quando i giocattoli erano
frutto della fantasia; quando, per necessità, le ragazzine, imparavano a
cucire, a ricamare, a rappezzare gli indumenti logorati dall’uso, altri
ragazzi riuscivano a trascorrere buona parte del loro tempo tenendo in
esercizio la mente con giochi di gruppo, di società, individuali,
esercitando giochi intelligenti.
L’imitazione della
mamma (câ-pupa î pezza), i lavori dei “grandi“ (per es. il
dottore…), erano i giochi preferiti prevalentemente dalle
bambine. Ê funneddi,
â ncàgghia, ê cciàppi, â
strùmmula,
ô zzuddu,
â fella ecc. erano i giochi maggiormente praticati dai
maschietti nei periodi estivi.
Nelle lunghe serate invernali ci si stringeva attorno
ô scarfaturi
per
ascoltare i racconti (i cunti); per ripetere le filastrocche;
giocare a-vvola-vola u puòrcu, a pizzi-pizzànguli ecc.
Nel periodo di carnevale era divertente provare a indovinale i
cosiddetti nniminagghi (indovinelli) molti dei quali (chiddi
vastasi)
avevano un doppio senso ("… tu attuppiti l’auricchi…!" - diceva
la nonnina ai bambini che ascoltavano).
Ricordo, nel periodo
della raccolta del grano (nna pagghera di Liborio û pantanaru),
quanto era divertente pistari â pagghia (calpestare la
paglia). Era la festa di quanti abitavano nel quartiere.
I
giochi di gruppo e le alleanze facilitavano i rapporti sociali. Si radicavano le vere amicizie;
le fratellanze che, ancora
oggi sono forti, continuano a vivere nel rispetto e nell’assoluta
reciproca
stima.
Attrezzo
domestico a forma di calotta, fatto di stecche di legno
sistemate a reticolo, per poggiarvi sopra i panni ad
asciugare.
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ARTICOLI
Gli articoli
sottoelencati sono stati
pubblicati da "Progetto Mistretta".
Li ho
voluti scrivere per ricordare
momenti di vita vissuta; per raccontare alcune attività non più
praticate; per non dimenticare i momenti aggreganti della mia
adolescenza; per ricordare i miei genitori; per OMAGGIARE, ancora una
volta, Mistretta.
Gli articoli sono a
disposizione dei miei alunni e di quanti vogliono utilizzarli per eventuali ricerche. E' doveroso
e rispettoso, da parte loro, citare la fonte.
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MISTRETTA CHE BRILLA
DI VITA SUTTA U SCAPPULARU - “A festa ru ddappu” |
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A LISCÌA |
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GLI “AMICI DEL
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DANCING 1000
LUCI...? UN BEL RICORDO..! |
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POLACCO A MISTRETTA |
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IL LEGNO,
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