Finale 22 dicembre 2015
In
occasione della festività natalizie
l’Amministrazione comunale di Pollina, valutata
l’importanza didattico-culturale della proposta,
vuole dare significato al progetto del Prof. Giacomo
Di Marco. Un’idea che tende a raccontare la storia
del presepe sin dalle sue origini.
L’artista, in questa occasione non vuole mostrare
la sua arte, ma l’arte della storia, l’arte storica
del presepe. Egli mostra di se solo modelli di
esemplare generosità il cui messaggio si può
sintetizzare in una semplice frase “un presepe
che mira a dare e non avere”, un esempio
filantropico che ricorda all’uomo: “Chi
dà per ricevere, non dà nulla”.
Una mostra iconografica, questa, dove le
rappresentazioni figurative raccontano la nascita di
Gesù nelle più svariate forme artistiche partendo
dall’esempio di San Francesco che, nel 1223, a
Greggio (tra Terni e Rieti), realizzò il primo
presepe. Un’arte pittorica che ha avuto origine nel
Medioevo e che col trascorrere del tempo si è
modificata senza mai perdere di vista il significato
incentrato sul valore della famiglia.
Non
si poteva scegliere posto migliore. La Torre risuona
di voci, si arricchisce di colori, rivive il passato
con la presenza dell’uomo. Quella venerabile notte
illuminata dalla luce di Gesù, risplende nell’arte;
rivive tra il colore delle vecchie pietre che
s’illuminano al tramonto.
Le rappresentazioni sceniche dei vari capolavori di
svariati artisti che hanno percorso il tempo
nell’arco dei secoli, non si concentrano sulla
rappresentazione della sola Natività, ma riproducono
anche scene di vita quotidiana. Alcuni dipinti
mostrano una tecnica estremamente originale che
sembra stravolgere la metodologia classica ed è
questa la bellezza dell’arte perché, non cambia il
significato del messaggio e dell’evento storico, ma
esalta la fantasia dell’artista che, nei secoli, ha
donato al mondo un patrimonio d’inestimabile valore.
Il Prof. Di Marco, avvalendosi della collaborazione
del prof. Lucio Vranca che ha curato la
presentazione della brochure, ha saputo ricercare i
dipinti più significativi dalle prestigiose firme.
Grazie alla sua iniziativa, Finale e la sua Torre
simbolo, diventeranno, durante le feste, luoghi
d’arte storica e “messaggeri” di pace. Non potevano
mancare le foto che ritraggono la straordinaria
opera scultorea della Natività di Antonello Gagini
che primeggia in fondo alla navata destra della
Chiesa Madre di Pollina. Le due immagini si sposano
bene con la pittura perché collocati in un contesto
in cui il valore estetico si equivale.
Credo sia giusto sottolineare che l’idea è nata
all’interno della struttura scolastica dove i
ragazzi, guidati dal Prof. Di Marco, sono diventati
protagonisti nell’allestimento del presepe. I
personaggi principali della Natività sono lo
specchio della tradizione Cristiana “…ma è -
dice il professore - quantomeno efficace
arricchire la
rappresentazione della nascita di
Gesù
con pannelli inneggianti la pace
“ (vedi foto). Un messaggio responsabile che i
giovani hanno percepito e che hanno voluto
trasmettere alla comunità.
Considerando il momento di ansia, di paura e di
incertezza politica internazionale che stiamo
vivendo e riflettendo su ciò che potrebbe
stravolgere la sensibilità delle giovani vite, è
quanto mai opportuno che la scuola eviti la
sofferenza psicologica con le azioni, con i fatti,
con l’esempio.
Lo stesso Papa ha detto”…sono convinto che se
ognuno di noi facesse il proposito di evitare le
chiacchiere, alla fine diventerebbe Santo…”.
Nessuno ha la pretesa di diventare Santo, ma porsi
ad esempio concretamente è come arricchire una
spiaggia con dei granelli di sabbia che la natura
modella e amalgama a suo piacimento creando un
biosistema formato da organismi animali, vegetali e
minerali per offrire il tutto all’uomo affinché,
questi, goda in pace la magnificenza del creato.
Lucio Vranca
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