Finale 19/09/2011
Uomini, donne, bambini...
Terre lontane, terre amate, terre abbandonate per
bisogno. Nuove mete raggiunte; nuove
mete che molti uomini non hanno mai conquistato
perché “prede” del mare, padrone
assoluto della terra… stracci galleggianti: “paura…!”.
Un dramma umano
che Nina Kalinovà ha saputo trasmettere mediante le
immagini, immagini in bianco e nero con una
gradazione di grigio che dà la sensazione di volere
orientare
i soggetti verso il colore, verso i colori della
speranza. Nina, con la sua semplicità e con la
sensibilità d’animo che la caratterizza, si è
esposta, con coraggio, alla critica della gente facendo
conoscere
una cruda realtà che lei stessa ha voluto toccare
con mano. Ma la nuova esperienza conoscitiva della
gente le ha dato ragione non solo a Pollina (comune
di residenza), ma anche a Cefalù con la mostra “Lampedusa
con gli occhi di Nina” che ha riscosso un
successo inaspettato. "Viva Lambadouza"
è il titolo della terza esposizione che l’artista
farà a Palermo mercoledì 28 settembre 2011 presso “Post-
gallery” . Nina concluderà così la stagione
estiva che sicuramente lascerà, ad ogni uomo
sensibile, parecchi elementi di riflessione. Ha
trasmesso, anche agli scettici, un concreto
sentimento di solidarietà perchè ha avuto la
capacità di comprendere
e condividere (con chi ha mostrato di capire) che,
la mostra di Nina, è
un vero arricchimento umano. Sposare il significato
etico-sociologico degli avvenimenti è come avere
conquistato un atteggiamento di benevolenza e di
comprensione che, più semplicemente, vuol dire:
solidarietà. Credo sia anche questo il messaggio di
Nina Kalinovà, messaggio che, sicuramente, è
arrivato…l’importante è tenerlo sempre vivo
per dare continuità ad ogni buona azione e tenere
sempre acceso il senso della vera fratellanza
umana.
Lucio Vranca |